Settimana 40: amministratori web presi di mira da aspiranti hacker

11.10.2022 - Il numero di segnalazioni pervenute all’NCSC è diminuito ulteriormente. Nelle scorse settimane sono stati osservati casi di false lettere minatorie inviate ad amministratori web. Si tratta di finte estorsioni simili alle già note e-mail di «fake sextortion», con minacce prive di fondamento e indirizzi di criptovaluta utilizzati più volte.

False lettere minatorie contro amministratori web

Nelle ultime settimane gli amministratori web hanno dovuto stare attenti a non farsi cogliere impreparati. In una lettera, inviata principalmente tramite il modulo di contatto del sito web, si sosteneva che il sito in questione era stato hackerato e che i dati erano stati rubati. Il messaggio proseguiva affermando che i dati sarebbero stati venduti al miglior offerente e i clienti dell’azienda sarebbero stati informati dell’attacco per danneggiare la reputazione del sito.

Rileggendo attentamente la lettera, ci si accorgeva che non c’era assolutamente nessuna prova del presunto attacco. Gli attacchi rivendicati nei messaggi sono inventati di sana pianta non hanno mai avuto luogo.

La minaccia è molto simile a quelle delle note e-mail di «fake sextortion». In queste ultime, i truffatori affermano di essere entrati nel computer e aver filmato il destinatario dell’e-mail mentre visitava siti pornografici.

I numerosi casi di attacchi ransomware e furti di dati vengono usati dagli aggressori per dare credibilità ai ricatti. Tuttavia, le lettere sono altamente standardizzate e per lo più i truffatori utilizzano lo stesso indirizzo di criptovaluta. Di conseguenza, non sarebbero in grado di distinguere quali amministratori web hanno pagato il riscatto. Tuttavia, nelle lettere attualmente in circolazione, finora l’NCSC ha constatato che gli indirizzi di criptovaluta sono utilizzati una sola volta.

Falsa lettera di estorsione con richiesta di denaro superiore a 2500 dollari
Falsa lettera di estorsione con richiesta di denaro superiore a 2500 dollari

Inoltre, l’NCSC ha scoperto che le stesse lettere minatorie erano già state utilizzate in un’ondata di attacchi nel 2020. Il trucco del ricatto e il modus operandi sono quindi arcinoti. Ciononostante, vale comunque la pena controllare che l’ambiente web sia provvisto di patch e protetto contro gli attacchi standard.

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Ultima modifica 11.10.2022

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