Settimana 12: Brand contraffatti da finti negozi online

26.03.2024 - Lo shopping online sta godendo di una crescente popolarità, e non solo da quando è scoppiata la pandemia. Tuttavia è necessario prestare particolare attenzione, perché nel peggiore dei casi effettuare acquisti su Internet può persino comportare delle conseguenze giuridiche, come dimostra il caso notificato da un utente a cui è stato consegnato un articolo griffato contraffatto.

Diverse varianti di finti negozi online

In molti casi l’ordinazione di un articolo da un negozio online non comporta problemi. Se il negozio è in attività già da molto tempo, fa parte di un’azienda rinomata o è comunque noto per la sua attendibilità, non ci sono praticamente motivi per non effettuare ordinazioni da lì. Di norma, si riceve la merce ordinata e la procedura di pagamento è sicura.

Tuttavia, quando si cerca un articolo preciso o un determinato negozio online tramite un motore di ricerca, non è detto che i negozi affidabili appaiano sempre tra i primi risultati. Per questo motivo è fondamentale analizzare attentamente i negozi online che non sono ancora stati utilizzati per fare acquisti. Se il dominio esiste solo da qualche giorno o settimana, può essere già un campanello d’allarme. Un impressum mancante o insufficiente, prezzi talmente bassi da risultare sospetti o cattive recensioni online sono ulteriori segnali che occorre desistere dal fare acquisti su tali siti.

Uno scenario tipico dei finti negozi online è la mancata consegna della merce ordinata e la perdita del denaro, in quanto il pagamento è stato effettuato in anticipo tramite carta di credito. Un’altra variante più subdola prevede sì la consegna della merce, che però non corrisponde affatto a quella effettivamente ordinata: la qualità è scadente o spesso si tratta addirittura di un articolo del tutto diverso. A volte in questo caso viene offerto un rimborso, ma l’articolo deve essere rispedito a proprie spese, per esempio in Cina. La tassa di rinvio supera di gran lunga il valore dell’articolo, ragion per cui molti destinatari decidono di non restituire la merce. Ed è proprio questa l’intenzione dei finti commercianti, che agiscono in una zona grigia e fingono un problema organizzativo per sfuggire a un’accusa di frode. Il risultato però è lo stesso: i soldi sono spariti.

Intervento della dogana

Tuttavia le conseguenze derivanti dall’ordinazione da negozi online sospetti possono andare ben al di là della semplice perdita di denaro, come dimostra un caso recentemente notificato all’UFCS. In questo caso la vittima, che aveva acquistato un capo d’abbigliamento, si è insospettita subito dopo aver effettuato l’ordine. Fortunatamente l’acquisto è stato annullato dalla banca e la carta di credito bloccata. A quanto pare, però, l’articolo proveniente dalla Cina era già in viaggio. Non è stato però consegnato il capo d’abbigliamento ordinato, bensì un accessorio alla moda di un noto brand europeo. Trattandosi soltanto di una scadente imitazione, la dogana svizzera, che ben conosce questo metodo, è intervenuta e ha trattenuto il pacco all’importazione.

Ma non è finita qui: la dogana ha trasmesso i dati dell’acquirente al rappresentante legale del brand in questione per valutare e avviare eventuali ulteriori azioni legali.

In virtù della legge sulla protezione dei marchi, abbiamo provveduto a trattenere la suddetta spedizione, giacché l’autenticità della merce in essa contenuta dà adito a dubbi.

Poiché spetta al titolare del diritto o al suo rappresentante legale decidere se intende richiedere ulteriori misure in tribunale, gli sottoponiamo il caso in questione (si veda la copia della notifica della ritenzione della merce in allegato). 

Il rappresentante legale del marchio ha subito preso posizione e scritto una lettera (estratto):

L’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) ha deciso di confiscare i prodotti che violano il marchio X o un logo registrato di X, in conformità alla lettera dell’UDSC allegata.

In qualità di destinatario di questa merce contraffatta, lei è responsabile della loro importazione illegale nel territorio della Confederazione svizzera ai sensi dell’articolo 13 cpv. 2 e 2bis della legge sulla protezione dei marchi (LPM) e/o dell’articolo 9 cpv. 1 e 2bis della legge sul design (LDes). Il nostro cliente ha pertanto il diritto di chiedere il risarcimento dei danni (articolo 55 cpv. 2 LPM e articolo 35 cpv. 2 LDes).

Il nostro cliente è disposto a risolvere la questione in modo amichevole e definitivo previo pagamento di un indennizzo pari a CHF X utilizzando la polizza di versamento allegata.

Quindi, dopo che non è stata consegnata la merce ordinata, bensì una scadente imitazione di un prodotto di marca, trattenuta alla dogana, oltre ad aver perso del denaro il cliente deve aspettarsi di ricevere richieste di risarcimento danni per la violazione della legge sulla protezione dei marchi, anche se il prodotto in questione non è stato ordinato intenzionalmente.

Raccomandazioni

  • Prima di ogni acquisto, verificate attentamente il sito del rivenditore online.
  • In particolare, controllate la data di registrazione del negozio online (richiesta «WHOIS»).
  • Fatevi un’idea del rivenditore servendovi delle valutazioni (recensioni) dei clienti, che potete trovare scrivendo sul motore di ricerca il nome del negozio online seguito da «recensioni».
  • State all’erta se le offerte sono veramente troppo convenienti.
  • Controllate che il rivenditore abbia un impressum e verificatene la completezza e la plausibilità. Nell’impressum sono riportati, per esempio, un indirizzo di contatto plausibile, un numero di telefono o un indirizzo e-mail corretti e il numero del registro di commercio?
  • Verificate le informazioni sul diritto di recesso, sul diritto di restituzione e sui costi di spedizione.
  • In caso di dubbi, evitate di ordinare da negozi online sospetti.
  • Se doveste essere minacciati di conseguenze giuridiche, avvaletevi di un consulente legale.

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Ultima modifica 26.03.2024

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